Capitolo II - Arrivano i guaiLo spartano quando si svegliò si ritrovò fuori dalla sua stanza e alzandosi vide che la sua casa e quella del suo maestro ora erano solo cenere andò a guardare i resti della casa ma del maestro nessuna traccia,continuando a cercare pensò:
Dove sarà ma?come mi sono trovato là fuori?perchè è rimasto solo cenere della mia casa? Lo spartano assillandosi il cervello di queste domande rinunciò a cercare il maestro Ray e cercò le armi ma trovò solo lo scudo del maestro e la sua spada. Visto che aveva ereditato le sue armi accettò anche i loro nomi e cioè:
lo scudo del Vittorioso e
la spada dell’Audace,cercò un cavallo per tornare in città e ricevere delle informazioni ma non trovando nessun cavallo andò verso la grotta misteriosa. Camminando senza sosta dopo un giorno arrivò alla grotta e prendendo le provviste che il maestro nascose tempo fa e prendendo anche un cavallo di razza,lo spartano era pronto per tornare in città anche se ignorava cosa era successo. Dopo due ore al galoppo arrivando in città tutti lo guardavano strano ma lui ignorandoli continuò a galoppare si fermò davanti alla taverna dei guerrieri,un posto dove le informazioni passavano sempre di lì ma quando entrò due guerriero lo guardarono e si diressero verso di lui, dicendo:
-Cosa ci fai tu qui?E come mai sei ancora vivo?--sentendo quelle domande lo spartano rispose con tono duro:
-Allora sei stato tu a bruciare la mia casa- guardando i guerrieri la voglia di ucciderli nella mente dello spartano aumentava poi disse:
-Dove si trova il mio maestro?- gli occhi dello spartano erano pieni di collera e di furia poi uno dei due guerrieri disse
-Vuoi veramente saperlo?- lo spartano annuì con la testa e il guerriero aggiunse
-Bene allora puoi anche stare tranquillo sta dormendo sotto due metri di terra- ridendo lui e il compagno,sentendo queste parole lo spartano sentì un colpo al cuore e mettendosi la mano sul petto guardando poi gli assassini senta dire una sola parola o fare un cenno sospetto lo spartano saltò addosso a il guerriero che stava ridendo e senza fermarsi e senza pietà lo riempì di pugni fino a ridurlo un cadavere insanguinato,nel frattempo l’altro guerriero guardando la fine del compagno senza muoversi o cercarlo di aiutarlo chiamò dei suoi amici ma lo spartano appena sentì la voce del guerriero accanto a lui estrasse velocemente la spada e gli tagliò la testa. Arrivarono una decina di guerrieri e vedendo il loro nemico aver ucciso un loro amico gli caricarono tutti assieme verso di lui estraendo le loro spade,lo spartano vedendo che gli venivano addosso i guerrieri prese lo scudo e gli andò contro e mentre li respingeva con lo scudo con la spada colpiva quelli più vicini a lui uccidendo così solo due guerrieri,lo spartano fece un salto all’indietro e menò fendenti contro il mucchio di avversari continuando a fare questa mossa per una decina di volte rimase solo un guerriero e posando la spada e lo scudo, lo spartano si avvicinò a lui e disse:
-Dove si trova ora il mio maestro?Chi ha ordinato che venisse ucciso?- senza rispondere il guerriero si mette a ridere a crepapelle senza dire altro
nel prossimo capitolo ci sarà una grande sorprese