God of War

Residen Evil 5 - [Anteprima - XBOX360]

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view post Posted on 6/1/2009, 14:17
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Dio

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Un titolo come Resident Evil non avrebbe bisogno di particolare pubblicità per generare un hype spaventoso, vuoi per la storia affascinante che ha sempre contraddistinto la saga vuoi per l'eccelsa qualità della realizzazione tecnica garantita da Capcom. La software house ha deciso però di andare sul sicuro e negli ultimi mesi ha invaso i media con news, interviste, immagini, video e finalmente la demo giocabile che hanno riportato i fan in stato tachicardico nelle oscure atmosfere del grande survival horror.
Lo staff di Console-Tribe, per lenire il dolore provocato dall'attesa (la release è fissata per il 13 marzo), cercherà empaticamente, attraverso quest’articolo, ti trasportarvi nei livelli provati nella demo. Quello che vi aspetta non è una recensione, nelle righe che seguiranno non troverete giudizi ma semplicemente pareri, vissuti da fan della serie per i fan della serie. Stavolta lo staff redazionale ha voluto fare le cose diversamente, ci siamo addentrati tutti nella residenza del diavolo e alle fine di questo viaggio ogni redattore ha portato con sé ricordi, sensazioni ed emozioni che potrete rivivere con noi leggendo l'articolo.


Il rischio biologico riscontrato da Tyler Durden

Impossibile negare l’emozione di provare in anteprima un gioco del genere, questo è un momento importante per il mio cuore di videogiocatore e gli attimi in cui la console carica la demo sembrano interminabili. Nella mia mente si affollano i ricordi dei precedenti capitoli ed in pochi attimi rivivo le emozioni provate: sono Leon che affronta il suo primo Licker, sono Jill che scappa dal Nemesis, sono Claire che incontra Steve Burnside, sono Chris che scopre il tradimento di Wesker. Tanti sono i ricordi, che quasi ci si perde, ma il passato è passato ed è ora di lanciarci nella demo.
Il menù iniziale come sempre è piuttosto semplice ma allo stesso tempo funzionale, alcune opzioni sono bloccate, per cui non ci resta che sperimentare il single player. I livelli selezionabili sono addirittura due, L’Assemblea e la Baraccopoli: da entrambi i livelli non trapelano nuove informazioni sullo sviluppo della trama, scelta che per certi versi condividiamo.
Iniziamo subito con L’Assemblea, livello in cui lo scopo finale è fare irruzione nel villaggio africano, non propriamente una tranquilla scampagnata ma piuttosto un viaggio dritto verso il cuore dell’inferno. Muoviamo i nostri primi passi in tutta tranquillità, entriamo in una baracca, raccogliamo qualche munizione, esploriamo l’ambientazione, respiriamo la tipica atmosfera di Resident Evil 4, ci godiamo la calma piatta ma poi si scatena il putiferio. Nel villaggio è in atto un’esecuzione a cui noi assistiamo fin quando un presunto leader noterà la nostra presenza. Il relax finisce qui, siamo pronti all’azione, siamo pronti a sparare, siamo pronti a sopravvivere. La musica cambia ritmo, così come la nostra pressione sanguigna ed in pochi secondi ci ritroviamo circondati. L'esperienza dei passati episodi ha forgiato il nostro carattere, ci sentiamo capaci mentre un brivido di tensione ci sale lungo la schiena. La meccanica di gioco è piuttosto simile a quella vista in Resident Evil 4, per cui non ci sarà difficile intuire i movimenti dei nemici e soprattutto come fare a uscirne vivi. Ci ritroviamo ancora nelle vicinanze della casa, quando il boia visto nel filmato si unirà al gruppo di assalitori ed ancora una volta il ritmo di gioco accelera, dall’adrenalinico all’estremo, e finalmente la vera natura del titolo Capcom viene fuori. Non ci resta che tentare la fuga, una sottile sensazione di déjà-vu viene a galla, l’intero livello ricorda molto l’inizio del precedente capitolo. Quando Leon rincorso dall’intero villaggio deve attendere il suono della campana prima di poter tirare un sospiro di sollievo. Questa prima prova mette in luce l’atmosfera e il nuovo taglio dato al gioco: non più momenti morti e tranquilli, una volta che saremo rincorsi dai nemici non ci saranno porte dietro cui ripararsi ma come visto in Resident Evil 4 gli zombie non vi daranno tregua, e se per caso vi trovate faccia a faccia con il tizio forzuto con l’ascia che dio ve la mandi buona. Il livello terminerà quando il supporto aereo ci libererà la strada, in modo da addentrarci nel resto del villaggio ed è in questo momento che malinconicamente la prima parte della demo finirà.
Il secondo livello è chiamato Baraccopoli, il clima sarà molto diverso dall’Assemblea, sarà meno frenetico e si riuscirà ad apprezzare meglio la fase cooperativa. Ci ritroveremo all’interno di un palazzo e con nostro piacere nel nostro inventario ci sarà un fucile da cecchino. Arrivati in cima, avremo modo di testare con mano le novità del titolo: tramite la semplice pressione di un tasto saremo in grado di far saltare Sheva (il nuovo co-protagonista femminile) dall’altro lato del palazzo, ovviamente e aiutarla facendo da supporto usando il fucile da cecchino. Se Resident Evil 5 offre qualcosa di diverso rispetto al quarto capitolo, è proprio in queste fasi, in cui la cooperazione è fondamentale, momenti che con una controparte umana diventano ancora migliori. Una volta liberato il campo vi rincontrerete con la vostra partner, ma come ampiamente preannunciato, i momenti di calma sono davvero pochi. Semmai non riusciate a ritrovare Sheva, vi basterà premere un tasto per effettuare una scansione dell’area circostante e avere la posizione esatta. Usciamo dal palazzo per dirigerci nel punto indicato sulla mappa ma a sbarrarci la strada c’è un nemico armato di motosega, ultimo e difficile ostacolo del livello.
Questo è quanto vedremo nei due livelli disponibili, pad alla mano sono emersi molti dati da analizzare ma soprattutto ci siamo avvicinati a quello che potrebbe essere il titolo definitivo. Il gameplay non mostra particolari differenze rispetto al precedente capitolo e le novità riguardano quasi esclusivamente le fasi cooperative. L’impostazione scelta è ancora più votata all’azione, il fan di lunga data che è in noi quasi rimpiange questa scelta, ma mettendosi il cuore in pace è conscio che i cambiamenti erano doverosi soprattutto dopo tanti anni di attesa. Pur essendo veloci e adrenalinici, i movimenti appaiono leggermente lenti e fuori tempo, soprattutto nei momenti in cui bisogna sparare. I comandi non rispondono come ci si aspettava e per alcuni il gameplay potrebbe sembrare un po’ macchinoso. In compenso grazie al d-pad è possibile cambiare velocemente arma in modo da essere il più pronti possibile in ogni situazione, scelta che si mostrerà vincente con l’avanzare del gioco quando il numero di armi sarà notevole. L’aspetto survival sembra essere ancora presente e la presenza di due personaggi rende più complicato gestire il numero esiguo di munizioni messe a disposizione.
La cooperazione è sicuramente uno degli aspetti migliori del gioco e costringe a scambiare armi, condividere le erbe curative e persino segnalare chi dovrà prendere determinati oggetti. Tutte queste opzioni saranno accessibili premendo semplicemente un tasto, quindi anche durante i combattimenti riuscirete a gestirle con il vostro partner senza incappare in scene di panico ed errori banali. Non c’è stato modo di valutare attentamente il comportamento dei nemici, in quanto le due situazioni di gioco, seppur diverse, hanno offerto un semplice inseguimento da parte degli avversari. Col proseguimento del gioco quasi sicuramente dovremo affrontare situazioni ben peggiori in cui i nemici mostreranno qualità diverse rispetto da quanto visto finora. Resident Evil ripropone quindi una versione potenziata del capitolo uscito prima su Gamecube e poi su Playstation 2, PC e Wii, nelle meccaniche di gioco le novità non sono molte ma tuttavia la versione dimostrativa non è da prendere in considerazione per un parere definitivo.


Sp4Zio e la sua indigestione da hype

Se penso al genere survival horror, nella mia mente cominciano a fluttuare due magiche paroline: Resident Evil.
Sono passati ben dodici anni dall'uscita del primo episodio della serie, eppure i ricordi sono tanti, si mantengono fervidi e scolpiti nella mia memoria come un'antica storia da tramandare, quasi come fossero gesta di uomini valorosi.
Ho atteso a lungo il rilascio della demo del quinto episodio e sin dal momento del suo annuncio ufficiale ho cominciato a immaginare quello che sarebbe stato, quali emozioni mi avrebbe fatto vivere e se ancora una volta fosse stato all'altezza delle mie aspettative. Pad alla mano, le risposte alle mie domande hanno preso forma lentamente, come un mosaico in costruzione, alimentando in me il piacere della scoperta e la ricerca di spirito critico. Senza girarci troppo attorno, posso dire di essere rimasto avvolto da forte perplessità e disillusione, mi aspettavo infatti qualcosa di più profondo e che in un certo senso giustificasse il grande hype messo in piedi. Resident Evil 5, così come l'ho visto in demo, è caratterizzato da un gameplay che poco si discosta da quanto già visto nel precedente episodio ed il ritmo di gioco, rapido ed a tratti persino frenetico, poco si sposa con il sistema di controllo messo a punto per l'occasione. Prendere la mira e sparare, così come ricaricare l'arma da fuoco, vuol dire rinunciare alla possibilità di muoversi all'interno dello scenario, mettendo talvolta a repentaglio una qualsiasi manovra di fuga. Nelle meccaniche di gioco non riesco pertanto a leggere un equilibrio tra i diversi parametri, troppi sono infatti gli aspetti che interpreto come poco bilanciati.
In definitiva la demo di Resident Evil 5 mi ha restituito una forte sensazione di déjà-vu, difatti ho avuto il presentimento di avere a che fare con una versione rivista e parzialmente corretta del precedente capitolo, farcita qua e là da qualche diversificazione, come ad esempio l'introduzione di una cooperativa online ed in locale.
Ricordando i primissimi episodi con forte nostalgia credo che quest'ultimo esponente potrebbe benissimo cambiare nome, slegandosi del tutto dalle origini della saga. Tuttavia non mi sento di esprimere una sentenza dal carattere risolutivo. Aspetto con ansia l'uscita del prodotto finale, illudendomi che la mia sia stata solo un'overdose di hype.


La diagnosi raccapricciante del dr_kerneg

Resident Evil 5: un marchio che mi ha fatto sognare fin dal suo annuncio, un mare di aspettative e desideri che si facevano strada nella mia mente ogni volta che un nuovo video veniva rilasciato, ogni volta che una nuova informazione veniva messa in rete. Potete immaginare facilmente quali erano le mie emozioni quando ho messo le mani sulla demo di uno dei titoli che occupa un posto d'onore nel mio cuore. Quello che non potete in realtà immaginare è come mi sia sentito quando ho abbandonato il joypad sul divano e fissato lo schermo del TV con un'espressione di disappunto (per usare un eufemismo) stampata in faccia. Oltre sei mesi a pensare a cosa aspettarmi, a quali stravolgimenti e quali innovazioni, quali idee geniali i ragazzi di Capcom ci avrebbero regalato, per poi giungere all'amara conclusione che questa demo mi ha portato solo delusione. Premetto che ho praticamente consumato la copia di RE 4 per GameCube, accogliendolo come un'evoluzione più che doverosa di un titolo da un gameplay che si portava appresso troppi capelli bianchi. Analogamente, questo RE 5 doveva prendere ciò che c'era di buono del 4 e portarlo a nuovi livelli di beltà e giocabilità, aggiustando tante piccole cose che erano già state ravvisate negli anni passati. E invece così non è stato (almeno per adesso). Il gameplay è rimasto identico al precedente, a parte qualche timida soluzione multiplayer. Ancora non è possibile mirare e contemporaneamente camminare, cosa alquanto fastidiosa, visto che impone al giocatore di fare sempre due movimenti per raggiungere un solo risultato. I movimenti dei due personaggi sono poveri, a parte le soluzioni pre-calcolate attivabili in determinati momenti. L'intelligenza artificiale dei nemici è a dir poco ridicola: mi sono trovato accanto al gigante armato di ascia per diversi secondi senza che lui facesse nulla: ci mancava che andavamo a prendere qualcosa al bar insieme (a spese sue, ovviamente). Potrei elencare ancora tanti piccoli difetti che mi hanno lasciato interdetto, potrei anche stroncare questa demo e definire il gioco in arrivo come una mera manovra commerciale per sfruttare un franchise in agonia, ma non lo farò. Non posso farlo: c'è una voce dentro di me che mi intima di calmarmi, di aspettare il prossimo febbraio per trarre le conclusioni. Di sicuro nel bene e nel male, non vedo l'ora di assaporare il titolo completo; per adesso mi tocca mandare giù l'amo calice della delusione.


Hartman se lo aspettava così!

Mangiavo nervosamente un cornetto al cioccolato quando in un giorno del 1996 il postino suonò il campanello di casa: era arrivato Resident Evil. Mi avevano affascinato gli screen pubblicati sulle riviste specializzate, i dettagli intriganti della trama, il coraggio dei programmatori capitanati da Shinji Mikami. Da sempre desideravo un gioco che riuscisse ad integrare il taglio cinematografico visto in Cruise for a Corpse, Another World o Alone in the Dark con il genere horror, mio preferito. Resident Evil fu l'opera d'arte che rese il sogno realtà. Personaggi poligonali che si avventuravano in scenari fissi pre-renderizzati, inquadrati da telecamere dinamiche animate da una regia fantastica. Tutto questo fino al quarto capitolo della serie, assolutamente fantastico ma molto lontano dalla classica impostazione: da Resident Evil 5 non mi aspettavo altro che una sua evoluzione next generation. Da i due livelli messi a disposizione nella demo si ha la sensazione che tutta la suspence abbia definitivamente abbandonato la serie per lasciare spazio all'azione frenetica. Non più pochi momenti terrificanti in angusti corridoi o cimiteri ma una fuga continua, armi in pugno, contro decine di zombie. I controlli li ho trovati piuttosto buoni, il d-pad consente di equipaggiare velocemente gli oggetti, la mira è precisa, il rateo di fuoco è piuttosto realistico, peccato per alcuni movimenti che trovo piuttosto legnosi. Fantastico l'uso dei filtri anti-aliasing che riescono a valorizzare la ricchezza dei dettagli, davvero sbalorditiva.
Tutto sommato è quello che mi aspettavo da Resident Evil 5, peccato solo per la mancanza della favolosa atmosfera caratteristica del franchise, ma spero ancora negli scenari non visti nella demo. Incrociamo le dita!


Dimore di nuova generazione

L’impatto visivo, soprattutto se considerato in chiave futura, è stato sicuramente positivo. I due protagonisti godono di un numero spropositato di poligoni, rendendoli tra i personaggi meglio curati di questa generazione. La cura dei particolari è notevole, tuttavia è ravvisabile qualche piccola imperfezione o per meglio dire mancanza, i capelli del protagonista appaiono finti e immobili e la pelle ha un colorito troppo uniforme. Probabilmente questa è una scelta stilistica, che non punta sull’iperrealismo ma piuttosto su una grafica che riesca ad affascinare per la sua bellezza artistica piuttosto che nella cura dei dettagli fisici. I movimenti dei personaggi godono di alti e bassi, se nei combattimenti sono egregi durante la corsa, soprattutto nei cambi di direzione è evidente qualche movimento un tantino robotico. Le ambientazioni sono ricche di particolari, ma anche qui l’interazione in puro stile Capcom è ridotta all’osso. In quest’ottica dei miglioramenti sono auspicabili, il problema è che implementare una gestione della fisica snaturerebbe l’impronta data al gioco.
Sul sonoro è piuttosto difficile pronunciarsi, ma i fattori analizzati sono decisamente positivi, il passaggio da un motivo all’altro è consono al cambio di ritmo dell’azione. Da questo comparto, da sempre curato alla perfezione, ci aspettiamo molto in modo da regalarci un’esperienza di gioco completa.


I sopravvissuti redazionali

Queste erano le considerazioni di Console-Tribe, le nostre emozioni, il nostro viaggio all'interno della demo. Per una volta è inutile lanciarci in congetture su eventuali miglioramenti, sullo stato di salute dello sviluppo attuale. Per una volta ci siamo messi nei panni dei fan più accaniti e questo è quello è che emerso. Il ritorno di Chris ha confermato l'abbandono della meccanica "survival horror" per un'impostazione maggiormente votata all'azione. Analizzando le novità è da segnalare unicamente la presenza della modalità cooperativa, molto interessante perché in cuor nostro sappiamo che condividere questa esperienza di gioco con un compagno potrebbe regalare notevoli soddisfazioni. Ci sembra inutile quindi soffermarci sull'aspetto tecnico del gioco, per questa volta meglio attendere direttamente l'uscita del gioco per esporci in giudizi e commenti. Sperando che queste pagine siano servite a fornire un semplice assaggio di quello che possiamo aspettarci dal titolo Capcom.
Non ci resta che attendere il giorno in cui una voce profonda, proveniente dalla console, pronuncerà queste parole "Resident Evil Five". Solo allora il nostro cuore di fan ritornerà a battere, prima lentamente poi veloce, pompando sangue saturo di adrenalina, rendendo impossibile distaccarsi dalla console.

Fonte: Xbox360.com
 
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